lunedì 4 novembre 2013

Segnaposto portafortuna


Ogni anno organizziamo il Cenone di San Silvestro a casa con gli amici. In presenza di bambini è la cosa migliore e trovo divertente organizzare tutto (ovviamente suddividendo i compiti).
Per questa occasione amo sempre creare dei piccoli segnaposto regalo come simbolo di porta fortuna. Questo segnaposto è stato creato con il Vischio simbolo di buon augurio. Alla composizione è stata aggiunta una poesia a tema che racconta la leggenda del Vischio. Il gesto è stato molto gradito.



La leggenda del Vischio
C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante.
L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico.
Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava.
Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca.
Per avere sempre più soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava della ingenuità di alcune persone.
Ma tanto a lui non importava, perché non andava mai oltre le apparenze.
Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari.
Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo nessuno gli voleva bene.
Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata.
Cominciò a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti.
Pensò che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese.
Si incuriosì  perché non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini.
A un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì.
Per tutta la notte, ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore.
Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventù.
Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo cominciò a piangere.
Pianse così tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato.
E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle.
Era nato il vischio Portafortuna

 

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